Come emerge dalla denominazione del Fondo stesso, l’attenzione è rivolta a diverse forme di pensionamento anticipato.
Ape sociale: prorogata fino al 31 dicembre 2019
Anche quest’anno, quindi, determinate categorie di lavoratori in difficoltà potranno richiedere all’INPS un anticipo della pensione rispetto ai normali requisiti per accedere a quella di vecchiaia, che da quest’anno richiede un’età anagrafica di 67 anni. I requisiti per l’APE sociale restano gli stessi:
- avere almeno 63 anni d’età e determinati anni di contributi a seconda dei casi (30 anni o 36 anni)
- aver cessato la propria attività lavorativa
- rientrare in una delle quattro casistiche di bisogno:
- Disoccupazione: lavoratori disoccupati che hanno già usufruito e esaurito il periodo di erogazione degli ammortizzatori sociali (ad esempio la disoccupazione o NASPI) e hanno maturato almeno 30 anni di contributi;
- Assistenza ai familiari: lavoratori che assistono familiari con disabilità grave e che hanno maturato 30 anni di contributi;
- Lavoratori con disabilità: lavoratori con invalidità di almeno il 74%, che hanno maturato 30 anni di contributi;
- Lavori usuranti: lavoratori che svolgono specifiche mansioni considerate gravose e che hanno maturato 36 anni di contributi.
Viene prorogata anche l’ape sociale donna, introdotta nel 2018, che prevede lo sconto di un anno di contributi per le lavoratrici madri per ciascun figlio fino ad un massimo di riduzione complessiva di due anni di contributi.
Opzione Donna: proroga nel 2019
La condizione, anche in questo caso, è il calcolo integrale della pensione con metodo contributivo anziché in parte con metodo retributivo (che sarebbe più favorevole).