Rapporto annuale INPS: pensionamenti 2019 e la proposta di un fondo pubblico integrativo

Il Presidente dell’INPS Pasquale Tridico ha presentato, mercoledì 10 luglio 2019, il XVIII Rapporto annuale alle Camere, quest’anno dedicato soprattutto all’analisi delle disuguaglianze prodotte dalla “Grande recessione” e alle sfide del Paese. Tra queste, il tasso di occupazione, il declino demografico, la deflazione salariale, la riduzione dei tempi di lavoro, la frammentazione e l’internazionalizzazione delle carriere, ma anche il cambiamento climatico, la competizione e la concorrenza internazionale, la trasformazione produttiva e l’innovazione tecnologica.

Sul Sole 24 Ore vengono riportate le parole del Presidente, il quale riferisce di un sistema pensionistico solido, ma per il quale si dovrebbe prevedere una divisione tra spesa pensionistica e assistenziale, quest’ultima sostenuta solo con la fiscalità generale.

Con riferimento ai pensionamenti nel corso del 2019, il rapporto illustra tutte le misure che sono state introdotte negli ultimi anni per accedere in via anticipata e flessibile alla pensione. Viene quindi riportato un riepilogo con tutti i requisiti previsti e le domande pervenute all’Inps fino a maggio 2019.

Fonte: XVIII Rapporto annuale INPS 

Rispetto alle domande di pensionamento con quota 100, il Sole 24 Ore riporta il dato aggiornato a fine giugno, pari a circa 155.000 domande che, anche secondo il Presidente, sono il 29% in meno rispetto a quelle preventivate.

Oltre alle misure illustrate nella tabella, il rapporto riporta i dati relativi all’ape sociale, che conta un totale di 106.549 domande e le altre misure dedicate ai lavoratori precoci, pari a 88.400 domande.

Pensionamento anticipato e importi medi

Il pensionamento anticipato con il solo requisito contributivo di 41 anni e 10 mesi per le donne e un anno in più per gli uomini, ha interessato 72.893 lavoratori, sia del settore privato che pubblico.
Fonte: XVIII Rapporto annuale INPS 

Le pensioni medie sono di ammontare inferiore per le donne rispetto agli uomini, con una disparità più marcata nel settore privato (- 21,5%). Importi più bassi, inoltre, si registrano per i lavoratori autonomi rispetto ai lavoratori dipendenti, come nel caso degli artigiani (-25%) e i commercianti (- 15%), che vanno in pensione con gap previdenziali maggiori.

 

La proposta di un fondo integrativo INPS

Una proposta avanzata dal Presidente Tridico e già riportata su molte testate giornalistiche è quella di istituire un fondo di previdenza integrativa pubblico presso l’INPS. Due le ragioni principali:

 

Al di là dell’effettiva realizzazione del Fondo integrativo INPS, in questa proposta si legge l’evidente volontà di sensibilizzare i lavoratori sul tema della propria situazione pensionistica, spingendoli ad integrare per tempo la pensione pubblica con una pensione integrativa, fondamentale per tutelare il proprio tenore di vita una volta terminata l’attività lavorativa.

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