Previdenza complementare per figli minori: l’iniziativa del Friuli Venezia Giulia

Complice forse il fatto di essere un intermediario assicurativo specializzato in previdenza complementare, per di più con sede a Trieste, è decisamente un motivo di orgoglio la recente iniziativa della Regione Friuli Venezia Giulia. Con la Legge regionale 10 dicembre 2021, n. 22, tra gli interventi in materia di politiche della famiglia, è stato istituito un contributo per la promozione della previdenza complementare rivolta ai figli minori, fruibile a partire da quest’anno.

In particolare, il contributo regionale è rivolto ai possessori della Carta famiglia, a fronte di determinati requisiti, che aprono un fondo pensione e vi contribuiscono in favore dei propri figli, entro la maggiore età. Lo scopo è quello di diffondere una cultura della previdenza integrativa, aiutando nello stesso tempo le famiglie e, soprattutto, le nuove generazioni, in una più ampia visione di sostenibilità del sistema.

Ogni anno, con apposita deliberazione della Giunta, viene stabilito l’importo del contributo, che per il 2023 è pari a 200 euro, per ciascun figlio minore, a fronte di versamenti nel fondo pensione di almeno 300 euro (sempre per ciascun figlio) effettuati nel 2022.

 

Requisiti per accedere al contributo regionale

I requisiti per accedere al contributo regionale per la previdenza complementare, richiedibile solo dal titolare della Carta Famiglia, sono i seguenti:

  • essere in possesso della Carta Famiglia attiva
  • presentare un ISEE valido con un valore massimo di 30.000 euro (sono esonerate le madri di figli minori a carico inserite in un percorso personalizzato di protezione e sostegno all’uscita da situazioni di violenza)
  • aver intestato la forma di previdenza complementare a figli minori che siano anche fiscalmente a carico del nucleo familiare
  • aver effettuato versamenti nel fondo pensione intestato al figlio minore per un importo di almeno 300 euro nell’anno precedente alla presentazione della domanda, quindi nel corso del 2022. Inoltre, i versamenti devono essere effettuati esclusivamente dal titolare o da un beneficiario di Carta famiglia (ossia,i figli a carico del nucleo familiare, l’eventuale altro genitore o altri familiari conviventi e residenti in regione, risultanti dalla attestazione dell’ISEE).
  • presentare domanda, esclusivamente online, nei termini previsti e con la documentazione necessaria. 

 

Domanda di contributo: termini, modalità e documentazione

La domanda di contributo può essere presentata online, accedendo al portale dedicato tramite SPID, CIE e CRS, a partire dal 1° aprile ed entro il termine perentorio del 30 giugno 2023.

La stessa può essere presentata ogni anno, fino al raggiungimento della maggiore età del figlio. In ogni caso, la domanda è unica, non modificabile o ripetibile una volta trasmessa, nonché riferita ai versamenti complessivamente effettuati nel 2022 per tutti i figli minori ai quali è stata aperta e intestata una posizione di previdenza complementare. 

Quanto alla documentazione necessaria, bisogna inviare unitamente alla domanda:

  • copia dei contratti di apertura delle forme pensionistiche complementari intestate ai figli minori
  • copia dei bonifici, o estratto conto, o ricevuta quietanzata relativi ai versamenti effettuati nel 2022, riconducibili alla prestazione per cui si fa domanda di contributo.

 

Inoltre, le copie dei pagamenti devono riportare il nominativo del minore intestatario del fondo, nonché essere riconducibili esclusivamente al titolare o altro beneficiario della Carta famiglia. Per questo motivo, l’attestazione relativa ai versamenti annuali prodotta dal gestore del fondo pensione ai fini fiscali, non è utilizzabile per richiedere il contributo dal momento che non è riportato il soggetto che ha effettuato effettivamente il pagamento.

Il contributo, poi, è concesso entro 90 giorni dal termine ultimo per la presentazione delle domande (30 giugno 2023) ed è erogato contestualmente alla concessione.

Cumulabilità dei contributi e deducibilità fiscale dei versamenti al fondo pensione

Come indicato sul portale della Regione, i contributi per la promozione della previdenza complementare sono cumulabili con altri interventi per la medesima finalità e comunque non oltre la spesa complessiva sostenuta.

Da non dimenticare, infine, come i contributi versati nel fondo pensione, in questo caso per un figlio minore a carico, sono deducibili fiscalmente dal reddito IRPEF del genitore. In questo caso, inoltre, il limite è di 5.164,57 euro, con un risparmio fiscale che può arrivare 2.220 euro.

 

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