A tal proposito, qualche giorno fa il Sole 24 Ore ha pubblicato un’analisi sull’importanza di ricevere un’informazione puntuale quando si tratta di prendere delle decisioni per il proprio benessere futuro proprio in tema di previdenza integrativa.
L’articolo prende spunto dai dati emersi dall’indagine realizzata da Ania in collaborazione con Gfk: viene fatta un’analisi degli effetti e dei cambiamenti dovuti all’invio da parte dell’INPS della cosiddetta “busta arancione” e cioè un documento che permette al contribuente di fare una stima della futura rendita pensionistica.
Come indicato nell’articolo, l’informazione sulla propria futura situazione pensionistica da parte dell’ente previdenziale rappresenta una spinta essenziale verso scelte che permettano di tutelare il proprio futuro economico post lavoro.
Lo studio prende in considerazione un campione di 600 lavoratori, suddividendoli in tre distinte categorie:
- 200 persone tra coloro che hanno simulato il calcolo della propria futura pensione sul sito dell’Inps (in totale, coloro che hanno utilizzato questo servizio sono 2 milioni)
- 200 persone tra coloro che hanno ricevuto la busta arancione (in totale, coloro che hanno ricevuto la busta arancione sono 1,5 milioni)
- 200 persone tra coloro che non hanno ricevuto alcuna indicazione in tal senso (in totale, coloro che non hanno avuto accesso alle precedenti due iniziative sono in 20 milioni)
Come indicato dal Sole 24 Ore, l’indagine mette in evidenza come coloro che rientrano nella prima categoria abbiano, a seguito della visione dei risultati del calcolo della futura pensione sul sito dell’INPS, aumentato del 15% le risorse destinate al risparmio previdenziale. Questa percentuale aumenta ulteriormente, arrivando al 21%, tra coloro che hanno ricevuto la busta arancione.