La tutela degli aderenti e l’attenzione rivolta ai loro interessi, attraverso un efficiente sistema di trasparenza e vigilanza, caratterizza da sempre il mondo della previdenza integrativa, non solo in Italia, ma anche a livello europeo. A conferma di ciò l’approvazione di ieri dal Consiglio dei Ministri della direttiva europea relativa alle attività e alla vigilanza degli enti pensionistici aziendali o professionali (EPAP). In pieno spirito europeo, questa direttiva ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo di un mercato europeo dei fondi pensione e rafforzare nello stesso tempo il sistema di governance e di gestione del rischio, proseguendo quanto già fatto precedentemente con la direttiva UE 2003/41, attuata in Italia con il d. lgs. n. 28 del 2007.
Nella prima direzione mirano le disposizioni della direttiva UE del 2016 volte a favorire l’attività transfrontaliera dei fondi pensione, in passato ostacolata dalle normative molto differenziate nei vari Stati membri, al fine di assicurare al lavoratore distaccato presso un altro Paese dell’Unione la continuità contributiva e l’erogazione delle prestazioni pensionistiche integrative. Nell’altra direzione vanno le regole relative ad un rafforzamento della trasparenza dell’informativa fornita agli iscritti, alla collaborazione tra le Autorità di Vigilanza dei vari Stati membri, tra cui la Covip (Commissione di vigilanza dei fondi pensione), affinché siano dotate degli strumenti necessari per svolgere le proprie funzioni, nonché quelle disposizioni rivolte direttamente agli operatori del settore.
Rispetto agli enti pensionistici aziendali, che corrispondono ai nostri fondi pensione chiusi, viene imposto il divieto di svolgere un’attività diversa da quella per la quale siano stati istituiti.
Nulla di nuovo, inoltre, sul fronte dei gestori autorizzati a costituire i fondi pensione aperti (SGR, SIM, banche e imprese assicurative), per i quali viene rafforzato l’obbligo di dotarsi di un efficace sistema di governo societario e di una struttura organizzativa trasparente.
Al centro gli interessi e i diritti degli aderenti, affinchè possano compiere delle scelte consapevoli e individuare la forma di investimento più adeguata alle loro esigenze.