Garanzie in caso di invalidità
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Cosa accade se l’aderente rimane invalido permanente durante la fase di accumulo?
L’ invalidità permanente che comporti la riduzione della capacità di lavoro a meno di un terzo dà diritto, su richiesta dell’aderente, al riscatto totale della posizione maturata. Non è necessaria l’effettiva cessazione dell’attività lavorativa.
Se l’aderente resta invalido a pochi anni dal pensionamento, cosa accade?
Nell’ ipotesi in cui l’invalidità sopraggiunga nei 5 anni precedenti al pensionamento rispetto al regime pubblico di appartenenza, l’aderente ha diritto, su sua richiesta, anziché al riscatto totale della posizione maturata, all’erogazione della pensione integrativa vera e propria.
Le somme riscattate sono tassate?
Sulle somme riscattate è operata una ritenuta a titolo d’ imposta con aliquota del 15%, ridotta di una quota pari a 0,30 punti percentuali per ogni anno eccedente il quindicesimo anno di partecipazione ad un fondo pensione, con un limite massimo di riduzione di 6 punti percentuali.
Nel caso di erogazione anticipata della pensione, vale il regime fiscale previsto per le prestazioni finali pensionistiche.
Nel caso di erogazione anticipata della pensione, vale il regime fiscale previsto per le prestazioni finali pensionistiche.
Cosa accade se l’aderente resta invalido durante il periodo di erogazione della pensione complementare?
Il fondo pensione può prevedere, per mezzo della stipula di contratti assicurativi collaterali, quindi facoltativi, delle coperture accessorie per invalidità permanente, per sopravvenuta malattia o infortunio.
Solitamente viene garantita una maggiorazione della rendita pensionistica nel caso di sopravvenuta invalidità.
Solitamente viene garantita una maggiorazione della rendita pensionistica nel caso di sopravvenuta invalidità.
L’adesione all’assicurazione in caso di invalidità è facoltativa?
Nei fondi aperti è sempre facoltativa, mentre nei PIP l’adesione a queste coperture assicurative accessorie può essere obbligatoria, con obbligo per il Fondo di specificare l’obbligatorietà. Si tratta di ipotesi in cui, in sostanza, il PIP abbina alla copertura pensionistica una o più garanzie accessorie per tutelare l’aderente in maniera globale, sottoscrivendo una sorta di “pacchetto tutto incluso”.
Esistono altre forme di garanzie accessorie?
Oltre alle garanzie accessorie in caso di morte o sopravvenuta invalidità, il Fondo può prevedere altre forme di garanzie accessorie e facoltative, tra cui:
- Garanzie per la non autosufficienza (Long Term Care);
- Garanzie per malattia grave (Dread Disease).
Cosa prevede la copertura Long term care, in fase di erogazione della pensione?
Se la non autosufficienza sopravviene durante la fase di erogazione della rendita pensionistica complementare “base” (eventualmente anche reversibile), la garanzia prevede la maggiorazione della rendita, ossia una rendita aggiuntiva per la copertura di spese di assistenza alla persona.
Cosa prevede la copertura Long term care, in fase di accumulo?
In questo caso l’ aderente ha diritto ad una rendita immediata, precedente rispetto alla rendita pensionistica, e non si devono più pagare i contributi previsti.
Cosa si intende per "non autosufficienza"?
Ogni compagnia assicurativa applica le proprie condizioni nella valutazione del rischio di “non autosufficienza”. In generale viene definita come la l’incapacità di compiere le azioni giornaliere base della propria quotidianità (come, ad esempio, lavarsi, mangiare, vestirsi ecc…).
Come opera la garanzia accessoria in caso di malattia grave?
Si tratta di una copertura accessoria che garantisce, all’insorgenza di una delle malattie previste nel contratto assicurativo, l’erogazione del capitale assicurato all’aderente. La copertura accessoria si estingue nel momento in cui lo stesso viene liquidato all’iscritto.
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