Da anni l’ISTAT elabora un’apposita indagine, denominata “Uso del tempo”, in quanto considerato una dimensione tra le più importanti nello studio della qualità della vita. Con questa visione viene superata l’impostazione tradizionale che vedeva nel Pil l’unico indicatore del benessere di un Paese. Attraverso i dati a disposizione vengono analizzati non solo la quantità di tempo libero a disposizione ma anche le modalità con cui viene impiegato, aspetto che meglio identifica le caratteristiche di una persona.
Per tempo libero l’indagine ISTAT intende tutto ciò che viene svolto al di fuori delle attività giornaliere “obbligate”, come la cura personale (dormire, mangiare, lavarsi), il lavoro (retribuito, non retribuito e domestico) e lo studio, e in particolare considera le seguenti categorie:
- Socialità
- Divertimenti e attività culturali
- Riposo, stare senza fare nulla
- Sport e attività all’aperto
- Attività ricreative (attività artistiche e passatempi, informatica, posta elettronica e chat, giochi)
- Fruizione dei mezzi di informazione (letture, televisione e video, musica e radio)
- Partecipazione sociale e religiosa.
Qual è lo stile di vita degli italiani e come vengono incastrate queste attività nell’ambito del tempo libero a disposizione? Di seguito qualche dato emerso dall’ultima indagine ISTAT.
Quanto tempo libero si ha a disposizione?
In Italia la distribuzione del tempo varia molto a seconda delle caratteristiche soggettive delle persone, come genere, condizione lavorativa e, soprattutto, fasce d’età, che sono comprese tra i 15 e i 65 anni.
Chi ha più tempo libero e ne ricava benessere?
Nelle fasi centrali della propria vita il tempo libero diminuisce in proporzione all’attività lavorativa e agli impegni familiari. Nella prima fascia d’età, invece, si ha parecchio tempo per dedicarsi ad attività di tempo libero, ma ad averne ancora di più sono le persone over 65, in coincidenza soprattutto con il pensionamento.
Guardando, infatti, alla classificazione per situazione lavorativa troviamo in ordine crescente: occupati, casalinghe, studenti, persone in cerca di occupazione e infine i ritirati dal lavoro.
Per ricavarne effettivamente benessere, però, non basta avere a disposizione il tempo libero ma sono importanti anche i momenti della giornata in cui lo si può sfruttare, privilegiando quelli nei quali è possibile fare ciò che si preferisce o condividerli nelle proprie relazioni sociali. Dall’indagine risulta che le fasce orarie infrasettimanali in cui si svolgono più attività di tempo libero sono quelle tra le 21 e le 22, quindi al termine della giornata e dopo i pasti.
Anche in questo caso incide nettamente l’età e solo nell’ultima fascia degli over 65 si registra un altro picco per dedicarsi ad attività di tempo libero nelle ore centrali della giornata tra le 14 e le 18.
Quali attività vengono svolte di più nel tempo libero?
Seguono la vita sociale, soprattutto tra i più giovani, il riposo, che vede coinvolte per prime le persone più anziane e lo sport, con gli studenti in percentuale maggiore.
Le attività meno praticate nel tempo libero sono la lettura, l’utilizzo del pc e internet e le attività culturali.
Quotidianità e benessere soggettivo
Da quest’ultimo punto di vista, quindi, incide il modo in cui si vivono i momenti della giornata, in particolare se in maniera negativa o positiva. Gli intervistati hanno espresso un giudizio rispetto alla piacevolezza dei momenti vissuti nella giornata scegliendo tra “per niente”, “poco”, “abbastanza” e “molto”. Nel complesso, è emerso che a vivere una parte maggiore della giornata in modo spiacevole sono i giovani tra i 15 e i 24 anni e gli adulti tra 45 e 64 anni. A segnare meno momenti spiacevoli, invece, sono gli over 65 e i ritirati dal lavoro.
Se ci sono più momenti vissuti negativamente nei giovani, questi stessi giovani però esprimono punteggi medi più alti ai momenti che considerano piacevoli e questo è dovuto soprattutto alla natura delle attività svolte nella giornata, come ad esempio lo sport e la vita sociale.
Infine, guardando più nello specifico le singole tipologie di attività quotidiane, i momenti considerati più piacevoli nell’arco della giornata sono il tempo libero e quello dei pasti.
Il tempo è una fonte preziosa per stare bene
Com’è emerso dalla stessa indagine ISTAT, è un dato di fatto che la fase della vita in cui si ha più tempo libero a disposizione e di qualità, perché non concentrato nelle fasi serali, e quella post lavorativa. Un motivo in più per scegliere di vivere al meglio il proprio pensionamento.
Una volta in pensione ci si può dedicare alle proprie passioni, viaggiare, condividere il tempo con le persone care. Occorre, quindi, tutelare per tempo il tenore di vita e risparmiare oggi per il domani. Come? Lo strumento mirato è il fondo pensione che consente di costruire una pensione integrativa da affiancare a quella pubblica.