PIP: una polizza vita pensionistica
I piani individuali pensionistici sono gestiti esclusivamente da imprese assicurative perché costituiti nella forma di contratti di assicurazione sulla vita. Il ramo assicurativo di riferimento può essere il ramo I (le polizze tradizionali) o il ramo III (le polizze Unit-linked).
Il PIP consiste, inoltre, in un patrimonio autonomo e separato all’interno di quello della compagnia assicurativa. Visto lo scopo pensionistico le risorse versate dagli aderenti sono nettamente distinte dalle altre risorse del patrimonio complessivo della compagnia. Questo significa che sono “intoccabili”. Cosa significa? scoprilo sulla nostra guida pensione
Polizza PIP: una forma diversa di assicurazione sulla vita
Il contratto di assicurazione sulla vita prevede che l’impresa assicurativa liquidi un capitale o una rendita in caso:
- di morte dell’assicurato nel periodo di validità della polizza e/o
- di sua sopravvivenza oltre un certo termine concordato nel contratto.
In cambio, il contraente versa periodicamente un premio calcolato preventivamente dall’assicuratore.
Il PIP, seppur costruito come una polizza vita, è una forma pensionistica complementare che eroga una pensione integrativa al momento del pensionamento. La pensione erogata è composta dal capitale accumulato tramite i contributi versati dall’aderente e i rendimenti derivanti dall’investimento degli stessi per gli anni di permanenza nel PIP.
Differenza PIP e fondo pensione
La differenza con gli altri fondi pensione sta semplicemente nel gestore e nelle modalità di adesione.
Pip |
Fondi Aperti |
Fondi Chiusi |
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Chi li istituisce | Imprese assicurative | Banche, Imprese assicurative, SIM (società di intermediazione mobiliare) o SGR (società di gestione del risparmio) | Contratti o accordi collettivi (anche aziendali) di lavoro |
Chi può aderire | Chiunque indipendentemente dalla situazione lavorativa | Chiunque indipendentemente dalla situazione lavorativa | Il lavoratore rappresentato dal contratto o accordo di lavoro |
Che cosa sono | Contratti di assicurazione sulla vita (ramo I e/o ramo III). Capitali autonomi e separati | Patrimoni autonomi e separati dal resto delle masse gestite della società che li istituisce | Associazioni o fondazioni |
PIP: un piano individuale pensionistico per tutti
Ad un PIP può essere iscritto anche un figlio minore o uno studente, o ancora il proprio coniuge, con vantaggi per entrambi. Per beneficiare dei vantaggi, soprattutto fiscali derivanti dalla deducibilità dei contributi versati, deve trattarsi di una persona fiscalmente a proprio carico.
Con quanto e come contribuire a un PIP?
Se poi l’aderente è un lavoratore dipendente ha anche l’opportunità di versare il proprio TFR (Trattamento di Fine Rapporto) invece di lasciarlo in azienda.
Quanto via via versato viene gestito e investito dall’impresa assicurativa per generare dei rendimenti. Gli investimenti variano a seconda del comparto di gestione scelto dall’aderente che si differenzia per gli strumenti finanziari (azionario, obbligazionario, bilanciato o garantito) di cui si compone.
La deducibilità fiscale dei contributi
PIP: pro della gestione separata
Il PIP costituisce senz’altro un ottimo strumento di risparmio perché unisce le caratteristiche dell’assicurazione sulla vita a quelle delle forme di previdenza complementare.
Può essere un’assicurazione sulla vita di ramo I o un’assicurazione di ramo III (polizza Unit-Linked). Se è un’assicurazione sulla vita di ramo I ha una gestione interna separata.
La gestione separata è una modalità di gestione squisitamente assicurativa che caratterizza da sempre le polizze vita tradizionali tipiche. In questa forma di assicurazione sulla vita il rischio è assunto totalmente dalla compagnia assicurativa che garantisce un capitale all’assicurato qualunque siano gli esiti degli investimenti. Il PIP, in questo caso, per offrire il comparto garantito tra quelli previsti (azionario, bilanciato e obbligazionario) viene costituito come polizza assicurativa vita di ramo I.
PIP: pensione integrativa e non solo
Anche con il PIP è possibile avvalersi della cosiddetta Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA), misura che tutela chi perde il lavoro in prossimità del pensionamento e che garantisce un reddito ponte tra il periodo di inoccupazione e la pensione pubblica, grazie all’erogazione anticipata di tutto o parte della pensione integrativa.
Con il PIP è possibile accedere a tutti i vantaggi, le flessibilità e le tutele previste dal sistema di previdenza complementare:
Benefici fiscali
- deducibilità fiscale dei contributi
- aliquota agevolata del 20% anziché del 26% sui rendimenti
- aliquota agevolata del 15% massimo sulla pensione integrativa rispetto alle normali aliquote IRPEF applicate ai redditi complessivi (tra il 23% e 43%)
- riduzione di questa aliquota del 15% di 0,30 punti percentuali dopo il quindicesimo anno di partecipazione al PIP, per un massimo di 6 punti percentuali di riduzione (l’aliquota scende fino al 9%)
Flessibilità
- possibilità di richiedere anticipazioni fino al 75% della posizione maturata per spese sanitarie, acquisto o ristrutturazione della prima casa e fino al 30% per qualsiasi altra esigenza
- possibilità di variare o sospendere la contribuzione in qualsiasi momento
- libertà di trasferimento da una forma pensionistica integrativa ad un’altra
- conferimento volontario del TFR al PIP per il lavoratori dipendenti
Tutele
- impignorabilità delle risorse degli aderenti;
- possibilità di riscatto della posizione accumulata, per intero o al 50%, in caso di perdita del lavoro o invalidità permanente
- protezione delle persone care in caso di prematura scomparsa dell’aderente con il riscatto del capitale o la reversibilità della rendita a favore degli eredi o degli altri beneficiari
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