Nel nostro Paese la sicurezza e tranquillità quotidiana dei cittadini vengono costantemente garantite dall’instancabile lavoro delle forze di polizia e dell’ordine dello Stato nonché dai nostri militari che, giorno dopo giorno, si impegnano a svolgere il loro nobile lavoro.
Visto l’importante impegno non solo sociale, ma anche fisico e mentale, richiesto a chi svolge questa attività, vengono previste, a tutela degli anni di riposo, delle regole di pensionamento particolari, distinte da quelle applicate ai dipendenti statali civili.
Pensione di anzianità forze dell’ordine
I dipendenti civili della pubblica amministrazione, al pari dei dipendenti privati possono richiedere la pensione anticipata al raggiungimento dei 41 anni e 10 mesi di contributi versati per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini.
Queste regole non valgono per gli appartenenti alle forze armate e di polizia per i quali è prevista invece la possibilità di accedere alla pensione anticipata un qualche mese prima, ad oggi una volta raggiunta la soglia di 41 anni di contributi versati, a prescindere dall’eventuale età anagrafica.
Un’altra via di pensionamento anticipato prevede, per i soli militari, l’accesso alla pensione al compimento dei 58 anni di età anagrafica e potendo al contempo far valere almeno 35 anni di contributi versati.
Pensione di vecchiaia carabinieri, vigili del fuoco, polizia penitenziaria, forze armate e guardia di finanza
Per quanto riguarda la pensione di vecchiaia per i carabinieri, i vigili del fuoco, la polizia penitenziaria, le forze armate e la guardia di finanza sono previste specifiche soglie di età anagrafica massima per andare in pensione e che variano tra i 61 e i 66 anni in base alla qualifica e al grado occupato dal lavoratore. In particolare, fermo restando il requisito contributivo pari a vent’anni, per i gradi superiori è previsto un pensionamento al raggiungimento dei 66 anni di età mentre, per i gradi inferiori sarà possibile accedere al pensionamento già al compimento dei 61 anni di età anagrafica.
Forze dell’ordine: quale sarà l’importo della futura pensione?
Come abbiamo appena visto alle forze dell’ordine e di polizia si applicano dei requisiti di accesso alla pensione “anticipati” rispetto a quelli normalmente previsti per le altre categorie lavorative.
Se da un lato l’accesso anticipato alla pensione è senz’altro un’ottima notizia, dall’altro questo può avere anche dei risvolti negativi. Infatti, la necessità di erogare l’assegno pensionistico (che viene calcolato sulla base dell’aspettativa di vita del neo pensionato) per un maggior numero di anni porta a un inevitabile aumento del gap previdenziale, cioè della differenza tra ultimo reddito goduto da lavoratori e pensione pubblica.
La pensione pubblica di queste categorie lavorative sarà sufficiente al fine di mantenere uno stile di vita adeguato e godersi i meritati anni di riposo?
Fondo pensione militari, cos’è?
La soluzione ideale per tutelare il proprio futuro pensionistico è il fondo pensione, uno strumento che permette di risparmiare in modo flessibile, tutelato e fiscalmente vantaggioso le risorse necessarie a garantirsi una sicurezza economica in più per il proprio futuro.
Come funziona? Una volta aderito al fondo pensione migliore per il proprio profilo sarà possibile scegliere liberamente, sulla base delle proprie disponibilità e obiettivi di risparmio, l’importo e la frequenza dei contributi, potendoli anche modificare nel tempo senza alcun vincolo o penale. Il gestore del fondo pensione investirà queste somme secondo la linea di investimento prescelta al fine di generare rendimenti e dare valore al risparmio previdenziale. Infine, una volta raggiunta l’età pensionabile, l’aderente potrà richiedere la prestazione finale sotto forma di rendita (potendo scegliere tra diverse tipologie, ad esempio la pensione integrativa reversibile a favore del coniuge) oppure mista fino al 50% subito sotto forma di capitale e il restante in rendita. In alternativa, se non si superano determinati importi è possibile scegliere anche l’erogazione di quanto accumulato nel fondo pensione al 100% in capitale.
Pensione integrativa forze dell’ordine: vantaggi fiscali
Lo Stato incentiva la previdenza integrativa grazie alla possibilità di portare in deduzione dal proprio reddito dichiarato ai fini IRPEF i contributi versati al fondo pensione fino al limite massimo di ben 5.164,57 euro annui. Grazie alla deducibilità del fondo pensione i lavoratori delle forze dell’ordine, di polizia e forze armate potranno risparmiare ogni anno sulle tasse e al contempo costruirsi una pensione di scorta.
Pensione integrativa militari: un risparmio tutelato
Chi svolge un lavoro di pubblica utilità com’è quello dei militari, delle forze dell’ordine o di polizia sa quanto è importante proteggere i propri cari. In questo senso il fondo pensione risulta essere lo strumento di risparmio ideale prevedendo il riscatto totale da parte degli eredi legittimi o beneficiari in caso di prematura scomparsa dell’aderente prima del pensionamento. Non solo, in caso di bisogno sarà possibile richiedere, in qualsiasi momento, anticipazioni fino al 75% di quanto accumulato per far fronte a spese sanitarie proprie, del coniuge o dei figli di una certa gravità e, dopo otto anni di partecipazione, sarà possibile chiedere un aiuto fino al 75% di quanto accumulato per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa per sé, il coniuge o i figli e fino al 30% per qualsiasi esigenza, senza necessità di giustificare la richiesta.
Fondo pensione forze armate: l’esempio di Giuseppe
Giuseppe, 38 anni, lavora come militare da 13 anni, è sposato e ha due figli, Margherita e Giacomo. Incuriosito dal passaparola dei colleghi ha deciso di registrarsi al sito di propensione.it per fare una stima della propria situazione pensionistica pubblica utilizzando il calcolatore previdenziale presente sul sito.
Giuseppe ha così avuto la conferma che potrà andare in pensione a 62 anni tuttavia, non si aspettava un gap previdenziale così elevato. Infatti la differenza stimata tra il suo ultimo reddito percepito da lavoratore e la pensione pubblica sarà pari a ben il 41%.
Al fine di costruirsi un futuro più sereno decide di proseguire il percorso calcolando la possibile integrazione e, con l’aiuto del consulente di propensione.it, decide di aderire al comparto bilanciato di un fondo pensione efficiente sia sotto il punto di vista dei costi che dei rendimenti, versando 3.500 euro annui.
Grazie al suo piano previdenziale, al momento del pensionamento Giuseppe potrà contare su un capitale di ben 104.500 euro che, convertiti in rendita, gli permetteranno di avere un’integrazione pensionistica, in aggiunta alla pensione da militare, di ben 275 euro mensili.
Oltretutto, grazie alla deducibilità otterrà ogni anno un risparmio fiscale di ben 1.330 euro (avendo un reddito lordo di 39.000 euro avrà un risparmio fiscale pari al 38% di quanto versato, così come da aliquota IRPEF di riferimento).
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