Ultimo appuntamento del 2020 con la rubrica “l’esperto risponde” e le domande selezionate per il mese di dicembre 2020. Funzionamento dei fondi pensione, R.I.T.A. (rendita integrativa temporanea anticipata) e accesso alla pensione integrativa tra gli argomenti trattati.
Ovviamente anche nel 2021 saremo a disposizione per chiarire i vostri dubbi sul mondo della previdenza integrativa. Basta inviare la vostra richiesta ai nostri contatti, all’indirizzo email dedicato risponde@propensione.it, o direttamente sulla nostra pagina facebook.
Intanto, oltre al consueto augurio di buona lettura, vi auguriamo buone feste!
Come calcolo il risparmio fiscale della deducibilità? Enrico ci scrive
Buonasera, non riesco a capire come calcolare il risparmio fiscale che otterrei grazie al beneficio fiscale del fondo pensione. Ho un reddito di 34.000 euro circa. Grazie per la risposta. Enrico.
Caro Enrico,
per calcolare il risparmio IRPEF della deducibilità fiscale del fondo pensione bisogna partire dal reddito da dichiarare e dalle conseguenti aliquote marginali IRPEF da applicare. Infatti, quanto versato nel fondo pensione consente di abbattere l’imponibile, di conseguenza le aliquote si applicheranno ad un reddito più basso. Per esempio, se il tuo reddito è di 34.000 euro e hai versato 3.000 euro annuali nel fondo pensione, allora l’IRPEF si applicherà su 31.000 euro, con un conseguente risparmio fiscale.
Un modo semplice per calcolarlo è prendere a riferimento l’ultimo scaglione e aliquota di riferimento, nel tuo caso quindi quello tra 28.001 euro e 55.000 euro e l’aliquota del 38%. Il risparmio fiscale ammonterà, quindi, al 38% di quanto versato nel fondo pensione entro i 5.164,57 euro annui. Tornando all’esempio di prima, versando 3.000 euro si ottiene un rimborso fiscale di ben 1.140 euro.
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Quando posso accedere alla pensione integrativa. Davide ci scrive
Buongiorno, anche nei pip la prestazione finale corrisponde con il pensionamento o vale la durata stabilità in fase di adesione? Grazie. Davide.
Caro Davide,
i requisiti per accedere alla pensione integrativa sono uniformi in tutte le forme pensionistiche integrative, quindi anche nel caso dei PIP – piani individuali pensionistici si accede alla pensione integrativa alla maturazione dei requisiti di pensionamento nel regime pubblico di appartenenza, oltre ad un requisito di partecipazione alla previdenza integrativa (qualunque sia il fondo pensione/PIP) di almeno cinque anni.
Tieni conto, inoltre, che:
- non è necessaria l’effettiva percezione della pensione pubblica, potendo decidere eventualmente di rimandare il pensionamento, quindi per richiedere l’erogazione della pensione integrativa è sufficiente il raggiungimento dei requisiti richiesti
- non è obbligatorio richiedere la prestazione pensionistica al fondo pensione, potendo rimandare l’erogazione della pensione integrativa ad un secondo momento senza limiti di tempo; infatti, anche da pensionati si può essere iscritti ad un fondo pensione e continuare a sfruttare il beneficio fiscale della deducibilità di quanto versato annualmente.
Posso andare in pensione anche se percepisco la R.I.T.A. del fondo pensione? Enzo ci scrive.
Salve, una domanda: se io, che dovrei andare in pensione a 62 anni e con 42 anni di contributi, smetto di lavorare a 57 anni e prendo la R.I.T.A. del fondo pensione, poi in pensione vado lo stesso a 62 anni? Grazie mille, saluti. Enzo.
Caro Enzo,
sì, come chiarito dalla Covip rispetto all’andare in pensione con la R.I.T.A., si tratta di una prestazione del fondo pensione cumulabile con la pensione pubblica anticipata, essendo incompatibile esclusivamente con la successiva pensione di vecchiaia.
Quindi, se si richiede la R.IT.A. a 57 anni (10 anni prima della pensione di vecchiaia) perché si è inoccupati da almeno 24 mesi e poi si ha diritto di accedere alle pensione anticipata le due entrate possono coesistere e soprattutto la R.I.T.A. non impedisce il pensionamento nel regime obbligatorio di appartenenza.
Qualche chiarimento sul funzionamento del fondo pensione. Nicole ci scrive.
Buongiorno, vorrei attivare un fondo pensione, ma ho alcune dubbi da chiarire:
1) E’ possibile farlo da disoccupati? Ci sono dei versamenti minimi?
2) La durata (o meglio per quanti anni versare) posso sceglierla io?
3) Sui fondi pensionistici privati è possibile guadagnare anche un interesse e se si quanto in % mensile o annuale? Attendo vostre notizie. Grazie mille. Nicole.
Cara Nicole,
innanzitutto confermiamo che è possibile aderire al fondo pensione anche da disoccupati e per quanto riguarda i versamenti non ci sono versamenti minimi o massimi quindi puoi scegliere liberamente l’importo e la frequenza dei versamenti ed eventualmente anche modificare tali scelte nel tempo.
Per quanto riguarda invece la durata, normalmente coincide con il pensionamento nel regime pubblico di appartenenza e con un periodo minimo di partecipazione alla previdenza integrativa pari a cinque anni. Quindi, in sostanza è possibile richiedere la prestazione finale con il raggiungimento dei requisiti di pensionamento nel proprio regime pubblico di appartenenza (si tratta di una previsione normativa che vale per tutti i fondi pensione/pip). Nel tuo caso, se disoccupata, coinciderà con il raggiungimento dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia. Ci sono poi altre forme di accesso anticipato a quanto accumulato nel fondo pensione, quali ad esempio riscatto per inoccupazione prolungata o invalidità, anticipazioni per specifiche cause (spese sanitarie, prima casa e fino al 30% per qualsiasi esigenza), nonché la RITA – rendita integrativa temporanea anticipata.
Infine, per quanto riguarda i rendimenti dei fondi pensione questi dipendono dalla linea di investimento prescelta e sono legati agli andamenti dei mercati. In linea di massima le linee azionarie e bilanciate offrono rendimenti tendenzialmente maggiori di quelle più prudenti obbligazionarie.
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