In base agli obiettivi, agli interessi e alle buone e cattive abitudini ciascuno avrà in mente i propri buoni propositi che rientrano normalmente in due categorie:
- “Iniziare a”
- “Smettere di”
Lungi dal pretendere di essere esaustivi, ecco qualche spunto per i buoni propositi per l’anno 2019, con l’augurio vi possano aiutare a viverlo al meglio.
Iniziare a: tre buoni propositi
- Dieta sana
Con questo primo spunto colpiamo quasi tutti nel segno, soprattutto dopo le abbuffate durante le feste appena trascorse. Inizialmente l’obiettivo è perdere quel chilo in più preso in neanche una settimana. Una volta trovato il giusto equilibrio, sarà tutto più semplice, e ci si potrà nuovamente concedere anche qualche strappo alle regole.
- Attività fisica
Se già nell’anno precedente si praticava regolarmente uno sport tornare a farlo non sarà molto faticoso tranne forse un pò all’inizio. Le cose si fanno più difficili per chi nel 2018 non si è mai deciso ad iniziare un’attività fisica regolare, ritrovandosi a dicembre “quasi costretto” a rimandare il tutto all’anno nuovo. Ormai non ci sono più scuse: è ora di rispolverare il proprio abbigliamento sportivo (nel caso sia passato troppo tempo dall’ultima volta per fortuna è anche periodo di saldi per rinnovare l’armamentario!).
- Trovare più tempo per sé e per chi amiamo
Anche in questo caso il proposito è quasi scontato ma ci riguarda molto da vicino. Quest’anno è la volta buona di trovare del tempo per fare anche un piccolo gesto per noi stessi e per gli altri: rientrare a casa e ascoltare della buona musica mentre si cucina qualcosa di buono, giocare come bambini con i propri figli e nipoti, dire meno no alle proposte a volte strampalate degli amici.
Smettere di: altri tre buoni propositi
- Smettere con le cattive abitudini
Ognuno avrà qualche vizio che forse dovrebbe eliminare o perlomeno limitare: smettere di mangiare troppi dolci, stare a lungo sul divano a fissare la TV, stare troppo al cellulare. A ciascuno trovare il proprio buon proposito per questa categoria.
- Smettere di ripetere errori ricorrenti
Il mondo è bello perché è vario e ognuno ha i propri difetti: chi è troppo permaloso, poco paziente e irascibile, o al contrario, sempre troppo buono. Cambiare il proprio carattere non è contemplato, né sarebbe la soluzione migliore, ma è sufficiente trovare il modo per mitigare quegli aspetti più controversi.
- Smettere di rimandare
Come in un bel finale che si rispetti, abbiamo riservato per ultimo il proposito più importante, almeno per noi: smettere di rimandare e iniziare oggi a fare ciò che ci fa stare bene. Addirittura due buoni propositi in uno solo! Il termine esatto per inquadrare questa condotta, estremamente diffusa, è quella definita in filosofia acrasia. Significa non solo rimandare delle attività per guadagnare del tempo ma, in modo del tutto irrazionale, rinviare quelle che sappiamo essere positive per noi stessi e che ci farebbero stare bene.
Sei più o meno consapevole che avrai bisogno di risorse economiche per integrare la pensione pubblica che sarà inferiore rispetto al reddito percepito da lavoratore ma, pur avendone le possibilità, non sei ancora iscritto ad un fondo pensione. Perché non iniziare subito a costruirsi una pensione integrativa dato che prima si inizia e maggiori sono i risultati? Forse perché il beneficio non è immediato, ma successivo, cioè al momento del pensionamento? Nemmeno questa è una valida giustificazione per rimandare ancora, per almeno tre motivi:
- ogni anno ottieni subito un beneficio grazie alla deducibilità fiscale dal reddito IRPEF dei contributi versati nel fondo pensione
- nel caso di bisogno puoi utilizzare il risparmio previdenziale richiedendo anticipazioni o il riscatto della posizione accumulata nel fondo pensione
- la tutela per il domani si traduce in benessere oggi: la tranquillità di proteggere te stesso e i tuoi cari con una pensione integrativa non è forse un beneficio immediato?
Un altro esempio molto comune: rimandare il momento di assicurarsi stipulando una polizza sulla vita pur sapendo di averne la necessità. Con uno sforzo, spesso esiguo, si possono proteggere le persone più care da tutti i rischi che un contratto di assicurazione sulla vita può coprire, come l’invalidità e l’autosufficienza, gli infortuni e le malattie.