Tra i più importanti traguardi della vita c’è senz’altro quello del pensionamento e in molti sperano addirittura di poterlo anticipare rispetto ai requisiti ordinari, ad esempio per dedicarsi finalmente alle proprie passioni, ai nipoti, per viaggiare o semplicemente godersi casa e affetti. In altri casi, purtroppo, quella di terminare l’attività lavorativa non è una scelta e ci si ritrova esclusi dal mondo del lavoro in un’età avanzata e solo prossima alla pensione.
In entrambi i casi aver aderito ad un fondo pensione gioca un ruolo cruciale al termine dell’attività lavorativa.
Se il pensionamento anticipato è voluto, grazie al fondo pensione è possibile cogliere questa grande opportunità della vita, senza attendere i requisiti previsti nel regime pensionistico pubblico di appartenenza.
Se purtroppo il pensionamento anticipato è una scelta obbligata dalla perdita del lavoro, il fondo pensione consente di contare sulle risorse necessarie al proprio sostentamento nonostante la mancata percezione di un reddito da un lato e l’impossibilità ancora di percepire la pensione pubblica dall’altro.
Ma come? Questo è possibile grazie alla possibilità di richiedere al proprio fondo pensione una prestazione ad hoc, la rendita integrativa temporanea anticipata (R.I.T.A.). Infatti, contribuendo ad un fondo pensione nell’arco della propria carriera lavorativa, con quanto accumulato si può contare:
- in via ordinaria sulla pensione integrativa da affiancare a quella pubblica, che è la prestazione erogata al momento del pensionamento nel regime pensionistico pubblico di appartenenza
- mentre in via anticipata, fino a dieci anni prima della pensione di vecchiaia, sulla R.I.T.A.
Entrambe le prestazioni tutelano il lavoratore una volta uscito dal mondo del lavoro, affiancando e/o anticipando la pensione pubblica.
Vediamo in che modo è possibile anticipare il pensionamento grazie alla R.I.T.A..
Pensionamento anticipato con il fondo pensione: la R.I.T.A. per un giovane lavoratore
Per un giovane lavoratore la prospettiva di poter andare anticipatamente in pensione può costituire un incentivo in più per aderire ad un fondo pensione. Una volta vicino all’età pensionabile avrà poi tutta la libertà di decidere se effettivamente richiedere la R.I.T.A. o attendere il pensionamento ordinario e quindi la pensione integrativa.
Innanzitutto la R.I.T.A. è una prestazione erogata al termine dell’attività lavorativa fino a 5 anni prima dei requisiti per la pensione di vecchiaia (67 anni attuali) e se l’inoccupazione si prolunga da 24 mesi fino a ben 10 anni prima. Inoltre è temporanea perché erogata dalla richiesta fino al pensionamento di vecchiaia (la pensione integrativa in rendita è erogata invece a vita intera).
In sostanza si tratta di un “reddito ponte” su cui contare fino alla pensione pubblica.
Infine, la R.I.T.A. è ottenuta da quanto è stato accumulato fino a quel momento nel fondo pensione: se si vuole richiedere la R.I.T.A. non è obbligatorio richiedere tutto il capitale accumulato in via anticipata ma anzi, è possibile conservarne una parte per poter contare poi sulla pensione integrativa. A titolo d’esempio, se ho accumulato un capitale di 100 nel fondo pensione, 50 lo posso utilizzare per 5 anni come R.I.T.A., il restante 50 conservarlo e richiederlo a scadenza della R.I.T.A. come pensione integrativa.
Questo è proprio quello che vorrebbe fare Federico, 28 anni – dipendente privato, con il suo fondo pensione quando si avvicinerà il momento del pensionamento, anticipandolo di quattro anni.
La sua collega Giovanna – 27 anni – invece si immagina in pensione cinque anni prima grazie alla R.I.T.A., con la possibilità di concedersi qualche viaggio da sempre sognato.
Ecco i rispettivi risparmi previdenziali:
In questo modo si stima che Federico potrà contare su una rendita mensile di 1.600 euro al mese fino al raggiungimento della pensione pubblica, a cui poi affiancherà una pensione integrativa di 230 euro mensili a vita intera. Giovanna, invece, con 3.320 euro al mese di R.I.T.A. potrà senz’altro concedersi qualche viaggio e il meritato benessere dopo una vita di lavoro.
Pensionamento anticipato con il fondo pensione: la R.I.T.A. per un over 50
La R.I.T.A., costituendo un vero e proprio reddito ponte, è anche un’importantissima forma di tutela per chi perde il lavoro in prossimità della pensione, momento in cui generalmente è più difficile reinserirsi nel mondo del lavoro. La R.I.T.A. del fondo pensione quindi non rappresenta solo un’opportunità di pensionamento, ma una vera e propria protezione sociale.
Ecco il caso di Simone oggi sessantenne, rimasto inoccupato all’età di 58 anni. Essendo passati due anni di inoccupazione e mancando sette anni alla pensione di vecchiaia può contare su quanto accumulato nel fondo pensione per sostentarsi. In particolare, avendo a disposizione un capitale di quasi 150.000 euro, riceverà ogni mese su un’entrata di circa 1.780 euro fino al momento in cui potrà percepire la pensione pubblica di vecchiaia.
Se nel corso dei sette anni in cui percepisce la R.I.T.A. le cose dovessero cambiare, Simone potrà revocare in qualsiasi momento l’erogazione della R.I.T.A. o richiedere anche delle anticipazioni o il riscatto (totale o parziale) della posizione maturata non utilizzata per la R.I.T.A..
Da non sottovalutare, inoltre, che chi richiede la R.I.T.A. non viene affatto penalizzato, essendo previste la stessa tassazione agevolata della pensione integrativa e le stesse forme di protezione previste per il sistema di previdenza integrativa.