Il tema della futura pensione riguarda tutti, nessuno escluso e sapere di poter contare su delle entrate economiche in più di certo non guasterebbe.
Non è un caso, quindi, che il sistema pensionistico italiano preveda uno strumento di investimento mirato proprio a questo: il fondo pensione, un vero è proprio secondo pilastro pensionistico da affiancare a quello pubblico obbligatorio.
Aderendo ad un fondo pensione, infatti, ci si costruisce una pensione integrativa su cui contare una volta terminata l’attività lavorativa, con la possibilità, oltretutto, di anticipare il pensionamento stesso grazie al capitale accumulato, nonché di poter contare su questa forma di risparmio in caso di bisogno.
L’adesione alla previdenza integrativa è volontaria e per chi non è ancora del tutto convinto o ha dei dubbi sul compiere questo passo vogliamo elencare almeno dieci motivi per sottoscrivere un fondo pensione.
1. Calcola la pensione e avrai le prime risposte
Con il calcolo pensione e la simulazione della tua situazione pensionistica potresti già intuire il primo motivo per sottoscrivere un fondo pensione: nella maggior parte dei casi la pensione pubblica non basterà a garantire il tenore di vita desiderato.
Si parla di gap previdenziale proprio per rappresentare la differenza percentuale tra l’ultimo reddito goduto da lavoratore e il primo assegno di pensione pubblica. Se per i dipendenti si stima del 30%/40% (nelle migliori delle ipotesi), per i lavoratori autonomi arriva anche al 70%. Da un giorno ad un altro, quindi, le entrate economiche si riducono notevolmente.
Come “digerire” questa informazione?
Da un lato, è probabile che le uscite una volta in pensione siano inferiori rispetto agli anni precedenti, perché ad esempio si è estinto il mutuo della casa o i figli ormai sono economicamente indipendenti. Quindi, non bisogna farsi scoraggiare e nel calcolare come integrare la pensione pubblica con quella integrativa, essere consapevoli che non è necessario raggiungere il 100% delle entrate economiche pre-pensionamento.
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Dall’altro, fortunatamente c’è una soluzione mirata e restano almeno ben altri nove motivi per sfruttarla.
2. Risparmi sulle tasse grazie ai contributi al fondo pensione
Vista la sua rilevanza sociale, l’adesione al fondo pensione è incentivata dallo Stato attraverso il beneficio della deducibilità fiscale.
Grazie ai contributi versati nel fondo pensione si risparmia ogni anno sulle tasse. Infatti, entro il limite annuo di 5.164,57 euro, i versamenti vengono portati in deduzione dal reddito dichiarato ai fini IRPEF e con l’abbattimento dell’imponibile fiscale si versano di conseguenza meno imposte.
L’entità del risparmio dipende dallo scaglione IRPEF di riferimento, quindi può arrivare fino a ben il 43% di quanto versato.
3. La contribuzione al fondo pensione è libera
Un altro motivo per sottoscrivere un fondo pensione è la sua flessibilità dal punto di vista contributivo. Infatti, si è liberi di scegliere quanto versare, con che frequenza e in caso di bisogno si possono sospendere i versamenti per poi riprenderli quando si desidera, senza vincoli o penali.
Si tratta, quindi, di uno strumento di risparmio adatto a tutte le tasche, dal neo assunto, che agli inizi della propria attività riesce a risparmiare delle piccole somme, al lavoratore che ha maggiori disponibilità economiche e riesce a sfruttare tutto il beneficio fiscale (se non più).
I lavoratori dipendenti, inoltre, hanno la possibilità di versare e accumulare il TFR nel fondo pensione anziché lasciarlo in azienda, con notevoli vantaggi.
4. I risparmi nel fondo pensione sono intoccabili
Il fondo pensione rappresenta uno strumento di risparmio estremamente tutelato. In molti si preoccupano di cosa accada in caso di fallimento del gestore e la normativa prevede espressamente che i risparmi accumulati nel fondo pensione siano intoccabili, in quanto indistraibili dal loro fine previdenziale.
Per questo motivo il patrimonio del fondo pensione viene costituito all’interno di quello del gestore come del tutto autonomo e separato. Questo implica che non sarà coinvolto in alcuna procedura concorsuale. Inoltre, il capitale accumulato dall’aderente è impignorabile da eventuali creditori.
Per quanto riguarda, poi, la fase di erogazione della prestazione, la pensione integrativa è tutelata al pari della pensione pubblica:
Il limite di pignorabilità prescritto è pari ad un quinto delle somme che eccedono il cosiddetto “minimo vitale” necessario per il sostentamento. Questo minimo vitale è riferito all’assegno sociale INPS ed è pari al suo ammontare (468,11 euro per il 2022) aumentato della metà. In sostanza, quindi, è pignorabile solo un quinto della parte di pensione integrativa che supera i 702,15 euro. Nel caso di 1.500 euro totali, quindi, sono pignorabili da eventuali creditori del pensionato solo 159,57 euro al mese.
5. Con il fondo pensione proteggi chi vuoi
Altro fattore da non sottovalutare è la possibilità di proteggere i propri cari con il fondo pensione. Se ti stai chiedendo, infatti, che cosa accada al tuo risparmio previdenziale nel caso venissi a mancare, è previsto per legge il riscatto dell’intero capitale dagli eredi legittimi e/o da altri beneficiari a propria scelta.
La tassazione è agevolata (15%/9% anziché quella IRPEF del 23%/43%) e non è prevista alcuna imposta di successione.
In fase di erogazione, invece, si può scegliere tra diverse tipologie di rendita, come quella reversibile.
6. Anticipazioni e riscatto del capitale nel fondo pensione
Il fondo pensione non assicura solamente una pensione integrativa, ma in caso di necessità consente di accedere a quanto accumulato.Una delle possibilità consiste nel richiedere delle anticipazioni per determinate motivazioni, ossia spese sanitarie e acquisto e ristrutturazione della prima casa, nel limite del 75% del capitale, oppure per qualsiasi esigenza, in questo caso fino al 30%.
Altra ipotesi è quella di richiedere il riscatto del 50% o 100% del capitale accumulato per perdita del lavoro o invalidità permanente.
7. Il capitale nel fondo pensione cresce grazie ai rendimenti
Il fondo pensione è uno strumento di investimento che, prevedendo diverse linee di gestione, si adatta ai diversi profili di risparmiatore, dal più prudente a quello disposto a tollerare le oscillazioni dei mercati in cambio di maggiori rendimenti.
Ciascuno fondo pensione, quindi, offre un comparto garantito (con garanzia di restituzione del capitale versato), obbligazionario (a componente maggiormente obbligazionaria), bilanciato (tra azioni e obbligazioni) e azionario (a componente soprattutto azionaria).
Maggiore è il tempo a disposizione, più si compensano le oscillazioni al ribasso con quelle al rialzo, più marcate nei comparti azionari, che in compenso offrono performance tendenzialmente superiori. Inoltre, il risparmio previdenziale cresce grazie all’interesse composto.
8. In pensione 5 anni o 10 anni prima con la RITA del fondo pensione
Grazie al fondo pensione è anche possibile anticipare la pensione di 5 anni rispetto alla pensione di vecchiaia e in caso di inoccupazione prolungata, anche di 10 anni.
Questo è possibile richiedendo il capitale accumulato nel fondo pensione, anche solo una parte, sotto forma di R.I.T.A. (rendita integrativa temporanea anticipata). Come dicono le parole stesse, è una rendita ponte perché anticipata rispetto al pensionamento e temporanea (entro il tempo massimo di anticipo prescritto).
Il suo scopo, quindi, è quello di tutelare chi è prossimo alla pensione senza averne ancora diritto e cessi l’attività lavorativa, ritrovandosi quindi senza alcun reddito di sostentamento.
9. Si può sempre cambiare con il trasferimento tra fondi pensione
Il mercato dei fondi pensione è notevolmente variegato e, fortunatamente, è possibile cambiare fondo pensione nel tempo, con il solo limite di permanenza minima di due anni. Questo limite oltretutto non vale nel caso in cui si perdano i requisiti di partecipazione al fondo pensione chiuso di categoria, dove è possibile a prescindere dal periodo di permanenza.
Il meccanismo con cui si può cambiare fondo pensione è specificatamente previsto dalla normativa, che ammette il cosiddetto trasferimento tra fondi pensione. In sostanza, richiedendo il trasferimento al fondo pensione di provenienza, il capitale fino a quel momento accumulato viene “spostato” direttamente nel nuovo Fondo.
Questa operazione non è tassata è non fa perdere l’anzianità partecipativa al sistema di previdenza integrativa utile per richiedere anticipazioni (8 anni), la pensione integrativa (5 anni) e per gli sconti dell’aliquota fiscale finale (15 anni).
10. Con propensione.it puoi online e senza alcun costo aggiuntivo
Alla lunga lista dei motivi per aderire ad un fondo pensione, ne aggiungiamo uno noi: se ti dicessimo che puoi sottoscrivere o trasferire il fondo pensione, online, potendo confrontare l’intero mercato italiano e contando sulla consulenza di un esperto dedicato nel tempo, il tutto senza alcun costo aggiuntivo?
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