La Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione) ha pubblicato l’ultimo aggiornamento relativo all’andamento della previdenza complementare nel corso del 2022. I dati riguardano il numero delle adesioni, cresciute complessivamente del 5,8% dal 2021, i flussi contributivi (+4,2%), il patrimonio gestito e i rendimenti, in entrambi i casi di segno negativo a causa dell’andamento dei mercati finanziari.
Previdenza complementare: le posizioni superano i 10 milioni
Al 31 dicembre 2022 le posizioni in essere presso la previdenza complementare hanno raggiunto i 10,3 milioni, con un incremento del +5.8% rispetto all’anno precedente. Considerando gli iscritti totali, senza includere le posizioni multiple, le stime contano 9,2 milioni (+ 5,4% dal 2021).
Fonte Covip: La previdenza complementare. Principali dati statistici. Aggiornamento dicembre 2022
Il trend di crescita si conferma più che positivo negli ultimi 11 anni, quando nel 2012 si contavano 5,9 milioni di posizioni, quasi raddoppiate.
Rispetto alle tre tipologie di fondi pensione, l’incremento maggiore si registra nei fondi pensione chiusi di categoria, con il +10,1% ma, come specificato dalla COVIP, ciò è dovuto principalmente alle adesioni contrattuali che prevedono l’iscrizione automatica dei lavoratori appena assunti nei settori di riferimento, tra cui il meccanismo del silenzio-assenso attivato nel pubblico impiego. In particolare, l’apporto di questa tipologia di adesioni rappresenta l’80% del totale (280.000 posizioni su 349.000 complessive).
Nelle forme pensionistiche di mercato, si conferma una crescita maggiore delle adesioni nei fondi pensione aperti, con il +6,1% rispetto ai PIP – piani individuali pensionistici (+2,3%).
Contributi e patrimonio gestito
Incoraggianti i dati relativi ai contributi versati dagli aderenti nel corso del 2022, con un incremento del +4,2% complessivo rispetto all’anno precedente. La crescita maggiore si registra anche in questo caso nei fondi pensione aperti (+7,8%), seguono i fondi pensioni chiusi con il +4,5% e i PIP con il +2%.
Il patrimonio gestito, invece, come specificato dalla Commissione è diminuito per effetto delle perdite in conto capitale determinate dall’andamento dei mercati finanziari.
Rendimenti 2022 e rendimenti a 10 anni
Come anticipato, i rendimenti registrati nel corso del 2022, sia nelle linee azionarie che in quelle obbligazionarie, hanno risentito dell’andamento dei mercati finanziari, in particolare con il calo dei corsi dei titoli azionari da un lato e il rialzo dei tassi di interesse nominali, che a sua volta determina il calo dei corsi dei titoli obbligazionari.
Nel dettaglio, i rendimenti medi di tutti i comparti dei fondi pensione chiusi hanno registrato il -9,8%, seguono i fondi pensione aperti con il -10,7% e i PIP (ramo III) con il -11,5%. Il risultato dei comparti garantiti dei PIP ramo I (gestioni separate) è stato pari al +1,1%.
Fonte Covip: La previdenza complementare. Principali dati statistici. Aggiornamento dicembre 2022
Come precisa la COVIP, valutando i rendimenti su orizzonti più propri del risparmio previdenziale, nei dieci anni da inizio 2013 a fine 2022 il rendimento medio annuo composto, al netto dei costi di gestione e della fiscalità, è stato pari al +2,2% per i fondi pensione chiusi, al +2,5% per i fondi aperti, al +2,9% per i PIP di ramo III e al +2% per le gestioni di ramo I; nello stesso periodo, la rivalutazione del TFR è risultata pari al 2,4% annuo.
In attesa della relazione annuale, l’andamento delle contribuzioni denota una certa consapevolezza degli iscritti alla previdenza integrativa di fronte alle inevitabili oscillazioni dei mercati finanziari, confermata di recente in occasione dell’emergenza epidemiologica e più volte evidenziata dalla Covip stessa.
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