Scuola, disoccupazione e pensioni rappresentano tre diverse sfumature di un unico problema: la sostenibilità del nostro sistema pensionistico pubblico. Come indicato da Milano Finanza in un articolo pubblicato il 5 settembre scorso, garantire un’adeguata scolarizzazione alle attuali generazioni di giovani consentirà di prepararli al meglio per il mondo del lavoro e di conseguenza prevenire la diffusione della disoccupazione e delle carriere discontinue. Un’elevata occupazione giovanile è d’altro canto essenziale per continuare a rendere sostenibile il nostro sistema pensionistico a ripartizione in cui i contributi versati dai giovani lavoratori consentono di pagare le pensioni di chi è ormai uscito dal mondo del lavoro. Si tratta dunque di un “ciclo” il cui funzionamento è essenziale per tutti: giovani, adulti e anziani. Coloro che non vogliono correre rischi e desiderano correre ai ripari hanno la possibilità, grazie alla previdenza integrativa, di costruirsi da sé una sicurezza economica in più per il proprio futuro pensionistico.
La pensione: una delle preoccupazioni maggiori
Tra le preoccupazioni maggiori emerse dal sondaggio risultano esserci per il:
- 55% poter sistemare i figli (tra coloro che hanno figli)
- 46% la pensione
- 29% il lavoro
Nonostante il 46% del campione si dichiari molto preoccupato in merito al proprio futuro pensionistico, ben il 42% degli intervistati risulta essere sprovvisto di una soluzione di previdenza integrativa e questa percentuale sale addirittura al 60% tra i giovani.
Oltretutto, una gran parte degli intervistati ha dichiarato di non essersi mai informato su quando andrà in pensione o sull’importo della propria futura pensione pubblica.
Costruirsi da sé una pensione di scorta: obiettivo 90%
La soluzione al problema pensionistico quindi c’è, ed è la previdenza integrativa. Come riportato dal quotidiano Milano Finanza “il segreto, risorse permettendo, è iniziare il prima possibile”. A sostegno di ciò il quotidiano ha pubblicato un’interessante proiezione elaborata dalla società di consulenza Progetica in cui, sulla base delle diverse tipologie lavorative (lavoratori dipendenti o lavoratori autonomi) e fasce di età di inizio contribuzione (rispettivamente 25, 35, 45, 55) vengono stimati i versamenti necessari ad ottenere una pensione integrativa in grado di coprire il 90% dell’ultimo reddito percepito dal lavoratore assieme alla pensione pubblica.
- un lavoratore dipendente che percepisce uno stipendio pari a 1.000€ netti mensili potrà integrare la propria pensione pubblica versando in un comparto azionario del fondo pensione contributi pari a 22 euro mensili;
- iniziando 20 anni più tardi, un lavoratore dipendente di 45 anni con stipendio pari a 1.800€ netti mensili dovrà versare 437 euro nel comparto azionario del suo fondo per raggiungere l’obiettivo 90%
Agire in modo tempestivo e fin dall’inizio della propria carriera lavorativa è fondamentale per potersi garantire un tenore di vita adeguato una volta raggiunta l’età pensionabile. Non rimandare, inizia a costruirti da oggi la tua pensione di scorta.