Fondo Pensione per i Figli: la Guida Completa

Se ai genitori o ai nonni di una volta avessero detto di risparmiare per la pensione di figli e nipoti forse la proposta sarebbe apparsa alquanto strana. Oggi lo stesso consiglio farebbe tirare persino un respiro di sollievo. Il perché costruire loro una pensione di scorta è noto a tutti, un po’ meno forse il come. 

Lo strumento mirato è il fondo pensione, che può essere spostato/trasferito nel tempo, al quale può aderire chiunque: lavoratori e non, studenti e persino minori. In quest’ultimi casi ci può pensare un genitore, iscrivendo il proprio figlio come fiscalmente a carico e avvalendosi del vantaggio fiscale della deducibilità dal proprio reddito IRPEF. Oppure nonni o zii possono aiutare un nipote, anche non a carico, fintanto che non è indipendente e in questo caso scatta la detassazione fiscale totale, oppure, un giovane lavoratore che ha ancora bisogno di un po’ di sostegno. 

Tre storie possono chiarire meglio le idee:

  1. Sofia – figlia fiscalmente a carico
  2. Pietro – nipote studente
  3. Ilaria – lavoratrice non ancora del tutto autonoma.

Fondo pensione per minorenni a carico

La prima storia è quella di Sofia, 5 anni, iscritta dal papà Simone ad un fondo pensione come figlia fiscalmente a carico. Il fondo pensione per minorenni, oltre ad essere aperto tramite iscrizione da parte del genitore legale rappresentante, consente di sfruttare la deducibilità del fondo pensione su quanto versato per il fiscalmente a carico.

Visto il lunghissimo orizzonte temporale a disposizione, per Sofia ha scelto un comparto azionario che offre dei rendimenti tendenzialmente maggiori e, nel tempo, si compensano le normali oscillazioni dei mercati finanziari. 

Papà Simone versa 100 euro al mese secondo il seguente piano di risparmio, nonché prospettive di accumulo stimate: 

BASE CALCOLI: Comparto azionario con costo di gestione pari a 0,80% e costi sui versamenti pari a 15 euro annui. Rendimenti ipotizzati dalla Covip per la singola tipologia di comparto (da un minimo del 2% annuo per linee obbligazionarie/garantite ad un massimo del 4% annuo per linee azionarie). Tasso di inflazione l’1%; tasso di crescita reale contributo 1%.

Il padre, versando i contributi per sua figlia, deduce ogni anno dal reddito IRPEF (35.000€) i 1.200 euro versati, con un risparmio di 420 euro. 

Prendendo come prima tappa della vita il compimento dei 18 anni d’età, si stima che Sofia avrà accumulato nel fondo pensione più di 19.000 euro. Essendo trascorsi gli otto anni di iscrizione necessari, potrà essere richiesto per qualsiasi esigenza fino al 30% di questo capitale, ad esempio per sostenere le spese per gli studi universitari

Un altro ipotetico traguardo potrebbe essere all’età di 35 anni, quando si è raggiunta una maggiore stabilità lavorativa e familiare. Sofia sarà propensa ad acquistare la sua prima casa e in questo caso potrà contare su un capitale superiore ai 57.000 euro e richiederne fino al 75% sempre sotto forma di anticipazione prevista dalla normativa. 

Stimando, infine, un pensionamento all’età di 67 anni, a fronte per semplicità di una contribuzione stabile nel tempo, si stima possa accumulare un capitale di 198.530 euro.

I vantaggi del fondo pensione per bambini

Un fondo pensione per bambini presenta notevoli vantaggi. 

Come detto, Il fatto di prevedere la possibilità di iscriverli come soggetti fiscalmente a carico implica che il beneficio della deducibilità fiscale su quanto versato spetta alla persona di cui sono carico, come appunto un genitore per il figlio.

Inoltre, la deducibilità del fondo pensione per figli vale anche se a carico per metà con l’altro genitore. Il limite di 5.164,57 euro annui è cumulativo, nel senso che vale complessivamente per quanto versato eventualmente nel proprio fondo pensione  e in quello del figlio a carico. Se si va oltre questa soglia, basterà dichiararlo al gestore e i contributi non dedotti godranno della detassazione totale (come vedremo nel prossimo caso del nipote Pietro). 

A riguardo, però, autorevoli esponenti del settore, tra cui l’ANIA (Associazione Nazionale fra imprese Assicuratrici), propongono:

  • di rivedere al rialzo la soglia attuale di deducibilità
  • di estendere la deducibilità fiscale anche per il fondo pensione di figli non a carico nonché nipoti, attuando così un vero e proprio “passaggio generazionale”.

Il tempo regalato iscrivendoli al fondo pensione sin da bambini, poi, è utile non solo per la maturazione degli anni necessari per richiedere anticipazioni (8 anni) di quanto accumulato nel fondo pensione (vedere il caso di Sofia e le possibili tappe di vita). L’aliquota fiscale del 15%, già di per sé agevolata rispetto a quelle IRPEF, che viene applicata al momento dell’erogazione della pensione integrativa diminuisce dello 0,30% all’anno a partire dal quindicesimo anno di iscrizione, scendendo fino al 9%. Nel caso di un minore o di un giovane studente questo requisito temporale è di gran lunga soddisfatto.

Con un fondo pensione, inoltre, gli si regala un investimento prezioso che gli permetterà di risparmiare ogni anno sulle tasse una volta indipendenti, migliorerà la loro vita in pensione e a sua volta proteggerà le loro famiglie.  

Da non sottovalutare, infine, l’educazione al risparmio trasmessa dai genitori ai propri figli, ai quali verrà naturale attuare una pianificazione finanziaria anche da un punto di vista assicurativo, per proteggere sé stessi e la propria famiglia.

 

Fondo pensione per nipoti

Un’ altra storia è quella di Pietro, 18 anni e dei suoi nonni Mario e Luisa. Pietro frequenta il primo anno di giurisprudenza a Bologna. Il suo sogno è quello di diventare avvocato e, come si sa, si tratta di un percorso impegnativo, per il quale l’indipendenza economica spesso si raggiunge in età più tarda rispetto ad altre professioni. Inoltre, dal punto di vista pensionistico, i liberi professionisti hanno ancora più bisogno di integrare la pensione pubblica rispetto ai lavoratori dipendenti.

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Mario e Luisa hanno quindi deciso di aiutarlo, facendo iscrivere il nipote ad un fondo pensione e regalandogli ogni anno 3.000 euro da versare. 

In questo caso Pietro non è un soggetto fiscalmente a carico e non ha un reddito IRPEF per dedurre i contributi, sui quali viene previsto, quindi, un altro importante vantaggio fiscale. Potrà godere della loro detassazione totale, cioè, non saranno tassati alla fine in fase di erogazione della pensione integrativa. Ogni anno dovrà comunicare al gestore del fondo pensione che i 3.000 euro non sono stati dedotti. Grazie ai nonni la deducibilità del fondo pensione non viene persa ma recuperata in fase di erogazione. Dal momento in cui lavorerà, invece, comincerà a risparmiare sulle imposte IRPEF per quanto versato fino a 5.164,57 euro annui e rientrerà, quindi, nel regime fiscale generale della previdenza integrativa. 

Dai 18 anni ai 30 anni ecco il suo risparmio previdenziale:

  • 36.000 euro di contributi non dedotti che saranno esenti fiscalmente al momento dell’erogazione della pensione integrativa
  • 43.480 euro di capitale grazie ai rendimenti ottenuti con gli investimenti
  • a 30 anni, anno in cui ha iniziato a contribuire lui stesso, con 1.000 euro annui, a fronte di un reddito lordo di 22.000 euro, ha risparmiato 250 euro di imposte IRPEF grazie alla deducibilità.

Fondo pensione per figli non a carico

La storia di Ilaria, 25 anni, è comune a molti suoi coetanei. La sua è una carriera appena cominciata, ancora discontinua e lo stipendio che percepisce non le consente di accantonare con costanza i contributi nel fondo pensione. Su consiglio dei suoi genitori Ilaria è iscritta ad un fondo pensione come figlia non a carico. Da circa tre anni, quindi, i genitori la sostengono regalandole 2.000 euro all’anno, che poi lei versa dal suo conto corrente nel fondo pensione. In questo modo le consentono anche di ottenere il risparmio fiscale avendo comunque un reddito IRPEF da dichiarare. Nell’ultimo anno, ad esempio, a fronte di 18.000 euro lordi, grazie ai 2.000 euro di contributi ha risparmiato con la deducibilità fiscale ben 460 euro.

Il proprio fondo pensione per proteggere figli e nipoti

Anche con quanto accumulato nel proprio fondo pensione un genitore o uno zio possono proteggere un figlio o appunto un nipote. Ecco come:

    1. grazie alla possibilità di richiedere un’anticipazione fino al 75% del capitale accumulato dopo 8 anni di partecipazione alla previdenza integrativa, un genitore può aiutare il proprio figlio ad acquistare o ristrutturare la sua prima casa. Il beneficio, infatti, è previsto non solo per la casa dell’aderente, ma appunto di figli e coniuge.
    2. sempre grazie alla possibilità di richiedere anticipazioni di quanto accumulato fino al 30% per qualsiasi esigenza un genitore o uno zio possono aiutare un figlio o un nipote ad esempio per gli studi universitari, un viaggio all’estero, il matrimonio ecc.
    3. nel caso di premorienza in fase di accumulo il capitale accumulato è riscattato dagli eredi legittimi, come appunto un figlio, o dai beneficiari indicati come un nipote.

Inoltre, proteggendo se stesso con un fondo pensione, una volta terminata l’attività lavorativa un padre o uno zio avrà una preziosa pensione integrativa su cui contare, tutelando così anche la propria famiglia. Scegliendo oltretutto di farsi erogare la pensione integrativa come rendita reversibile o controassicurata, in caso di morte questa spetterà al beneficiario prescelto.   

Il fondo pensione è uno strumento unico con cui si possono aiutare i propri figli o nipoti, regalando loro non solo una pensione integrativa, ma anche del tempo prezioso e la cultura del risparmio.

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