Scegliendo tra i vari prodotti e gestori presenti sul mercato quelli che seguono la politica ESG – Environmental, Social, Government secondo la quale è importante seguire un approccio sostenibile negli investimenti, sarà possibile dare ancora più valore ai propri risparmi creando ripercussioni positive sulla società e sull’ambiente.
I fattori ESG stanno coinvolgendo sempre di più anche il settore della previdenza integrativa. Si tratta di un trend crescente dovuto all’introduzione, a partire dallo scorso febbraio, della direttiva Iorp2 che prevede l’obbligo per i gestori, nel processo d’investimento, di valutare oltre ai tradizionali fattori di rischio, anche quelli ambientali, sociali e di governance, informando al riguardo anche i clienti.
L’inserto L’Economia del Corriere della Sera di questa settimana riporta alcuni dati emersi dall’indagine “Fondi pensione e l’engagement ESG” condotta da ETicaNews e Assofondipensione, con il supporto di Bmo Global Asset Management.
I fondi pensione associati a Assofondipensione che hanno già adottato una politica ESG sono già il 37% e risultano in crescita anche quelli pronti ad adottare la stessa politica nel prossimo futuro (il 60% degli intervistati afferma di muoversi in questa direzione).
Maurizio Agazzi, segretario di Assofondipensione, precisa che entrare in contatto diretto con le aziende è importante anche al fine di far accrescere negli aderenti la consapevolezza della sostenibilità di un investimento nell’economia reale e soprattutto, seguire i criteri ESG permetterà al contempo di ridurre i rischi degli investimenti. Assofondipensione vuole assumere un ruolo primario nella diffusione e nel potenziamento della previdenza complementare indirizzando al contempo il risparmio verso l’economia produttiva sostenibile.