PEPP: la previdenza integrativa con passaporto europeo

E’ da un po’ che se ne parla e proseguono i lavori per la costruzione dei PEPP, acronimo inglese di Pan European Pension Product con i quali il panorama della previdenza integrativa europeo si arricchirà di un nuovo prodotto.

PEPP, cosa sono e come è nata la proposta?

Sono prodotti pensionistici europei a sottoscrizione individuale che si affiancheranno ai già esistenti prodotti dei regimi nazionali. I PEPP potranno essere sottoscritti da tutti: lavoratori dipendenti, autonomi, studenti e avranno le stesse caratteristiche all’interno di tutta l’Unione Europea. La loro creazione risponde soprattutto alle esigenze dei cosiddetti smart workers, lavoratori alla costante ricerca della flessibilità e di un prodotto disegnato per un mercato del lavoro caratterizzato da una crescente mobilità.

Perchè un mercato europeo previdenziale?

L’Unione Europea ha l’obiettivo di ridurre la frammentazione del mercato dei capitali che impedisce ai fornitori di massimizzare la diversificazione del rischio, di stimolare l’innovazione e le economie di scala e quindi di proporre prodotti pensionistici a costi bassi.

In questo contesto si inserisce il PEEP, un prodotto pensionistico europeo che può creare un quadro paneuropeo per le pensioni.

La proposta non vuole sostituire nè armonizzare gli schemi attualmente presenti a livello nazionale, piuttosto vuole creare un parallelo sistema europeo per il risparmio volontario che, attraverso la creazione di un marchio di qualità, possa aumentare la fiducia dei consumatori europei per i prodotti pensionistici individuali.

L’idea è di realizzare un mercato più sicuro e più efficiente in termini di costi, che dovranno essere accessibili e trasparenti. Strada già intrapresa dalla direttiva UE 2016/2341 che rafforza la vigilanza a livello europeo sui fondi pensione aziendali e professionali. 

Vediamo le caratteristiche dei PEPP

Oltre ai minori costi derivanti dall’efficienza di un mercato meno frammentato, i consumatori beneficeranno della portabilità dei PEPP tra Stati membri. I PEPP saranno trasferibili all’interno del territorio europeo grazie a un “passaporto” che ne agevolerà la distribuzione transfrontaliera.

Inoltre, ai PEPP saranno associati vantaggi fiscali. Al momento non è ancora chiaro che strada verrà percorsa ma, insieme al Regolamento, la Commissione ha emanato anche una Raccomandazione invitando tutti gli Stati membri a attribuire ai PEPP lo stesso regime fiscale applicato ai piani individuali pensionistici nazionali.

PEPP: a che punto siamo?

La proposta di creazione dei PEPP presentata dalla Commissione Europea è ora al vaglio del Parlamento e del Consiglio Europeo. Qui il 15 giugno scorso la rappresentanza permanente del Consiglio Europeo ha approvato il testo di compromesso della Presidenza sulla proposta di Regolamento. Ora è necessaria l’approvazione da parte della commissione ECON del Parlamento EU e poi quella dell’Assemblea plenaria.

I lavori per la creazione di un prodotto pensionistico europeo unico per tutti i 28 Stati membri dell’Unione Europea è complesso e sarà necessario attendere l’inizio del 2019 per vederne i frutti, ma i presupposti per il successo ci sono tutti.

Qualche numero del mercato della previdenza integrativa europeo

Previdenza integrativa in europa: il potenziale impatto 

Dallo studio di E&Y su un quadro europeo delle pensioni individuali, effettuato nel 2017 su richiesta della Commissione Europea, emerge che il valore del mercato delle pensioni integrative in Europa, che nel 2017 equivaleva a 700 miliardi di euro, nel 2030 si stima aumenti a 1.400 miliardi senza l’introduzione dei PEPP e a 2.100 miliardi con l’introduzione dei PEPP.

Previdenza integrativa in Europa: quanti hanno già aderito?

Su un totale di 243 milioni di cittadini europei che hanno un’età compresa tra i 25 e i 59 anni, nel 2017 il 27% ha già aderito alla previdenza integrativa.

Il valore del mercato nei singoli paesi

I presupposti per il successo dei PEPP ci sono tutti: i cittadini Europei potranno contare su una pensione di scorta flessibile, portabile tra i Paesi dell’Unione, fiscalmente vantaggiosa, come quella nazionale, e conveniente. Non resta che attendere la fine dei lavori e l’emanazione del tanto atteso Regolamento.

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