Dall’analisi della popolazione effettuata dall’Eurostat nel corso del 2017 emerge che, tra i paesi europei, siamo noi italiani il popolo con il maggior numero di anziani. Infatti, ben il 34,8% della popolazione totale ha un’età superiore ai 65 anni. Al contrario, il paese europeo con il minor numero di anziani è il Lussemburgo, che conta solo il 20,5% di popolazione over 65. Mentre la media europea è pari al 29,9%.
Il popolo italiano conquista il podio nella longevità
Questa notizia è positiva: sarà merito del clima, del buon cibo o delle nostre abitudini, il risultato è che siamo tra i popoli più longevi.
Anche il rapporto annuale Osservasalute 2017 redatto dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane lo conferma. In particolare, secondo gli ultimi dati, il nostro Paese si colloca al secondo posto, dopo la Svezia, con una speranza di vita per gli uomini di 80,3 anni e al terzo posto, dopo la Francia e la Spagna, per quella delle donne pari a 84,9 anni. Il tutto a fronte di una media complessiva dei Paesi dell’Unione Europea di 77,9 anni per gli uomini e di 83,3 anni per le donne.
Longevi e in buona salute
La longevità è sicuramente una buona notizia e oltre a ciò il rapporto evidenzia che i nostri anziani sono sani: solo una piccolissima parte della fascia di età che va dai 65 ai 74 anni presenta problemi di udito, vista o simili.
Nel dettaglio, all’interno della fascia di età che va da 65 a 74 anni, il 2,2% degli italiani dichiara di avere problemi alla vista, il 5,4% problemi di udito e il 9,7% problemi a camminare.
Queste percentuali aumentano solo negli over 75 di cui l’8,8% ha problemi alla vista, il 18,9% problemi di udito e il 36,6% problemi a camminare.
Dalla tabella è evidente come i livelli italiani tendenzialmente corrispondono a quelli europei.
Attività domestiche e di cura della persona
Uno dei parametri principali da prendere in considerazione per valutare il grado di autonomia degli anziani è la capacità di affrontare le attività della vita quotidiana (mangiare, sdraiarsi e alzarsi dal letto, sedersi, vestirsi, spogliarsi, usare i servizi igienici, lavarsi) e le attività domestiche (preparare i pasti, usare il telefono, fare la spesa, prendere le medicine, gestire le proprie risorse economiche). Vediamo qualche dato:
Nella fascia di età che va dai 65 ai 74 anni viene mantenuta l’autonomia nell’affrontare le attività quotidiane e domestiche. Solo tra gli over 75 gli anziani italiani hanno maggiori difficoltà nella vita quotidiana rispetto ai coetanei europei. La maggiore percentuale presente nel nostro paese dipende anche dalla assenza di politiche volte all’aiuto agli anziani.
Active aging: come prendersi cura dei nostri anziani?
La longevità del nostro popolo va tutelata. Per fare fronte a queste limitazioni e aiutare gli anziani ad affrontare con la maggiore autonomia possibile l’età che avanza è necessario adottare opportune iniziative atte alla prevenzione di tali patologie e soprattutto fornire un aiuto concreto a chi ne è già soggetto.
Una soluzione viene data dalle politiche di cosiddetto active aging che favoriscono una condizione di vita autonoma e proattiva anche tra le persone over 65. Si tratta di politiche volte ad uno stile di vita sano, attivo, orientate al benessere psicofisico e a nuove forme di realizzazione.
Il benessere: uno stile di vita sano e attivo anche da anziani
L’invecchiamento della popolazione ha tra le sfide da affrontare anche quella della sostenibilità del sistema sanitario e del perseguimento di uno stile di vita sano e attivo anche da anziani.
Oltre al possibile aiuto dello Stato nel proporre iniziative di active aging è possibile migliorare il proprio benessere futuro anche tramite una pianificazione ponderata delle proprie risorse che permetta di vivere in modo attivo la vecchiaia.
Un aiuto in tal senso viene dato dalla previdenza integrativa che permette di vivere la vecchiaia potendo contare su maggiori risorse grazie alle quali tutelare la propria autonomia nel post lavoro.
Inoltre, con la garanzia accessoria Long Term Care è possibile ottenere l’aiuto aggiuntivo di una rendita in caso di non autosufficienza.